Crittografia di Tombolini Stefano

 

Crittografia secondo Enigma

Enigma fu una macchina per cifrare (e decifrare) elettro-meccanica, al servizio delle forze armate tedesche. La sua facilità d'uso e la sua presunta indecifrabilità furono le maggiori ragioni per il suo ampio utilizzo. Nonostante fosse stata modificata e potenziata nell'arco del suo periodo di utilizzo, persone come Marian Rejewski prima e Alan Turing poi riuscirono a violare la cifratura tedesca fornendo importantissime informazioni alle forze alleate.

La macchina Enigma aveva l'aspetto di una macchina per scrivere con due tastiere: una vera inferiore, e la seconda nella quale i tasti erano sostituiti da lettere luminose che si accendevano ogniqualvolta veniva premuto un tasto sulla tastiera effettiva: la sequenza delle lettere che si illuminavano dava il messaggio cifrato (o quello in chiaro, se si batteva il testo cifrato).

Il suo funzionamento si basava su tre dischi cablati, detti rotori, che avevano 26 contatti per lato (uno per ogni lettera dell'alfabeto tedesco). I cablaggi interni dei dischi mettevano in comunicazione stabile ciascuna lettera su un lato con una lettera dell'altro lato. Detti Lato L e Lato R i due gruppi di contatti di ogni disco, uno dei contatti del Lato L del primo disco riceveva la tensione dal deviatore del tasto premuto, la trasferiva a un contatto, predeterminato dal cablaggio, del suo Lato R, il quale "toccava" il corrispondente contatto del secondo disco sul Lato L del medesimo, e il cablaggio del secondo disco trasferiva la tensione su un contatto predeterminato del suo lato R e così al terzo disco. I dischi erano collegati fisicamente da un meccanismo simile ad un odometro: il primo disco ruotava di una lettera ad ogni pressione di tasto, il secondo ruotava di una lettera ogni volta che il primo compiva un giro e il terzo ruotava di una lettera quando il secondo finiva un giro. I contatti del lato R del terzo e ultimo rotore venivano a toccare gli omologhi di un disco riflettore, dotato di contatti sul solo Lato L, che, cablato in modo da trasferire la tensione fra contatti diversi del medesimo lato, scambiava il collegamento della lettera del terzo rotore e rispediva indietro il contatto attraverso tutti e tre i rotori: quindi la tensione applicata al contatto della lettera premuta dall'operatore sulla tastiera veniva applicata sul contatto corrispondente del primo rotore e usciva dallo stesso rotore attraverso un altro contatto L del medesimo, diretta ora verso una delle lampadine di Enigma attraverso il deviatore del tasto corrispondente.Grazie al riflettore la macchina poteva così funzionare anche come decodificatrice, senza intervento specifico alcuno, cioè era necessario, prima di iniziare la decodifica, portare solo rotori e spinotti nella configurazione giornaliera prevista dai cifrari (vedi oltre). Questa caratteristica comportava come conseguenza la "reciprocità" di codifica: se, in un determinato assetto dei rotori (e degli spinotti di cui oltre), la lettera B veniva, ad esempio, cifrata con una F, nel medesimo assetto, premendo il tasto F si codificava quest'ultima con B. Inoltre una lettera non poteva mai venire codificata in sè stessa.

Diagramma che mostra il percorso della corrente nel dispositivo di codifica di Enigma. La lettera "A" è cifrata nella lampadina corrispondente alla lettera "D". D verrà cifrata a sua volta in A, ma la lettera A non potrà mai essere cifrata con sé stessa.

Oltre a questo Enigma poteva essere regolata, per maggior sicurezza, con gli spinotti di un pannello a più prese per scambiare fra loro dieci lettere con altre dieci a scelta prima dell'ingresso nel primo rotore; infine i contatti di ogni rotore da una faccia all'altra potevano venire sfalsati a piacere.

Le disposizioni operative per le unità dotate della macchina Enigma prescrivevano che ogni giorno, per motivi di sicurezza, venisse modificato l'assetto della macchina disponendo collegamenti differenti per gli spinotti del pannello, posizionamenti reciproci diversi per i tre rotori, assetto iniziale diverso (lettera da cui partire per la prima codifica) di ciascuno di essi. Le informazioni relative erano contenute in un cifrario-calendario distribuito ad ogni unità dotata di macchina Enigma.

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