Crittografia di Tombolini Stefano

 

Crittografia secondo la Scacchiera di Polibio

È il più antico esempio di codice poligrafico della storia. Viene descritto dallo storico greco Polibio (da cui ne deriva il nome) nelle sue Storie (Libro X) che lo attribuisce ai suoi contemporanei Cleoxeno e Democleito. Il metodo di cifratura era semplice, ogni lettera del messaggio veniva cifrata con una coppia di numeri compresi tra 1 e 5 in base ad una scacchiera 5x5 nella quale erano disposte le 24 lettere dell’alfabeto greco, avanzava quindi una spazio che veniva usato come segnale di inizio e fine trasmissione.

Questo cifrario, infatti, veniva usato come una sorta di telegrafo ottico, il messaggio poteva essere trasmesso attraverso l’uso di due gruppi di cinque torce (es. se si doveva trasmettere 2,2 si accendevano due torce da destra del primo gruppo e due torce da destra del secondo). Telegrafi come questo esistevano già in passato, come descritto nel Tattico da Enea, ma potevano trasmettere solo frasi appartenenti ad un elenco limitato, con questo metodo, cioè con la trasmissione lettera per lettera, le frasi trasmissibili sono infinite.

Per usare questo cifrario con l’alfabeto moderno composto da 26 lettere è necessario “fondere” due lettere diverse ma dalla fonetica simile come potrebbero essere k,q o j,i.



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